Quando il conte Carlo Borromeo III decise di costruire un palazzo in stile Barocco, stile del tempo (1630), pensò di edificarlo sull'Isola Inferiore oggi Isola Bella, chiamata così in nome della moglie di Carlo III, Isabella D’Adda. L'Isola inizialmente era uno scoglio con un paese di pescatori. Carlo III Borromeo e suo figlio Vitaliano VI riuscirono a trasformare quello scoglio in un giardino incantato che tutti oggi possono visitare. Ci sono voluti quasi quattrocento anni e il lavoro di squadra di centinaia di qualificati architetti, ingegneri, stuccatori, pittori ed ebanisti che si sono succeduti nei secoli per dar luogo alla straordinaria trasformazione dell’Isola Bella in luogo incantato.
L'isola Bella oggi appare come un vascello gigantesco che affiora dal lago dove la poppa è costituita dal giardino e dalle 10 terrazze degradanti, e la prua rivolta verso l'Isola Pescatori è segnata dal molo e dalla punta dell'Isola. È da ricordare che il giardino dell'Isola Bella viene considerato il più bel giardino Barocco d'Europa.
L’Isola Pescatori è l’unica del Golfo che non è mai appartenuta alla famiglia Borromeo. Settecento anni fa era un piccolo borgo di pescatori poi, con l'avvento del “boom economico” tra gli anni 50 e 70, si è trasformato in un’attrazione turistica: di giorno è popolata da migliaia di turisti, la sera restano poco più di 50 persone che vi abitano stabilmente. La Chiesa parrocchiale dedicata a San Vittore racconta, attraverso i suoi affreschi quattrocenteschi, quanta importanza avesse per gli abitanti nel passato. A Ferragosto si tiene la tradizionale processione delle barche da pesca illuminate, durante la quale la statua dell’Assunta viene trasportata in barca attorno all’Isola.
Sull' Isola è possibile trovare 2 piccoli alberghi ed affittacamere, per trascorrere in completo relax brevi periodi. Si trovano anche molti ristoranti, pizzerie, bar , negozietti con molte proposte per chi volesse riportare un ricordo dall'isola. L'Isola dei Pescatori è molto attraente anche durante l'inverno, periodo in cui l'isola ritorna agli isolani ed è frequentata da pochi turisti.
L'Isola Madre è la più grande dell'arcipelago Borromeo sul Lago Maggiore. Occupata da alcune costruzioni, è famosa soprattutto per i suoi giardini lussureggianti dove si possono trovare raffinatissime collezioni botaniche.
Dalla nuda roccia dell’era glaciale fece capolino nella storia nell’anno 846 come isoletta con poche case, una chiesetta dedicata a san Vittore, un cimitero e alcune piante d’ulivo destinate alla produzione dell’olio da usare nelle liturgie. Durante l’età medievale, l’Isola di San Vittore è appartenuta a vari proprietari (abati e vescovi) e solo nel 1501 appare il documento che ratifica il passaggio di proprietà dal vescovo di Novara al nobile Lancillotto Borromeo. Anticamente era chiamata Isola di San Vittore, successivamente Isola Maggiore mentre il nome «Madre» tutt’oggi in uso, è considerato un omaggio alla supremazia storica dell’isola nel Lago Maggiore.
L'Isola Madre ospita anche i giardini che offrono ai visitatori un'idea degli antichi fasti del casato. Considerato tra i migliori esempi di arte topiaria al mondo, ospita anche diverse specie di volatili, tra cui singolari pavoni bianchi, fagiani dorati e pappagalli, la prima camelia del lago e l'imponente cipresso del Kashmir.